lunedì 9 giugno 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #2/2. La fantastica storia di coco pollo.

Incontro del 26 Maggio 2008.
Il gran finale.

G – Allora, Daniel, vuoi raccontare una volta per tutte la vera storia di coco pollo?
D – Allora, la vera penso che sia sempre stata raccontata, ovviamente che, a seconda di come era stata intonata la serata, diventava più o meno colorita come storia. Sinceramente ho preso un po' di paura l'ultima volta che l'ho raccontata perché c'è stata una persona che per prima volta si è manifestata dicendo che questa storia apparteneva al mio bagaglio e non a un'altra persona.
G – Ah, cazzo, io non ci avevo mai pensato a questa cosa.
D – Sinceramente io ci sono rimasto molto male perché non mi aspettavo sinceramente un commento così da parte di una persona che ritenevo dicesse le cose in un'altra maniera. Comunque, al di là di questo, questa sarebbe una storia autobiografica, invece non lo è, però qualcuno ci ha creduto a questa cosa. Io son stato reticente a raccontarla...
G – Quando?
D – Beh, spesso, in questo momento qua sinceramente non ne ho voglia. Cioè, secondo me, se la racconto, il sito perde un po' di credibilità.
G – Perché?
D – Non so, perché secondo me guasta un po' con quello che era lo stile un attimo messo in chiaro finora.
G – Beh, insomma, è una vicenda che ti riguarda, una storia simpatica. Non mi pare una cosa così fuori luogo.
D – Non so, non so...
G – Non hai voglia di raccontarla, basta.
D – Non so, oggi forse no, magari un altro giorno.
G – Va be', sarà per un'altra volta. Chiedi scusa almeno.
T [ Tommaso Venturelli – Graphic Consulting – www.tommasoventurelli.com ] – Perché deve chiedere scusa?
G – Perché deve chiedere scusa. C'è tanta gente che mi chiede la storia di coco pollo e a lui non costerebbe niente raccontarla una volta per tutte e...
T – No, se lui non vuole, non vuole.
D – Ma chi è che te chiede? (ridendo)
G – Tanta gente.
D – Cioè fammi...
G – I nomi? Ti pare il caso?
D – No, no, dicevo così, vagamente...
G – Va be', basta. Peccato comunque, è una storia fantastica.
D – (risate)
G – Non vedo perché tu non debba raccontarla, comunque basta dai, finiamola qui.
D – Allora, dai, la raccontiamo però...
G – No, lascia perdere.
D – No, adesso la raccontiamo proprio nella maniera che hai detto te: fantastica.
G – Perché?
D – Perché deve essere capita in questo punto de vista, come una storia fantastica. Sicuramente, sicuramente è una roba che, mi auguro almeno, penso difficilmente capiterà al novanta per cento delle persone, e...
G – Va bon, dai, diamoci un taglio, Daniel. Forza, la storia di coco pollo in versione fantastica.
D – Molto bene. L'inizio è questo, è molto semplice. Io mi ritrovavo ancora in Argentina, parlo di una decina di anni fa, nove, otto, son stato invitato a una festa, poco tempo dopo che ero tornato da Buenos Aires a Cordoba...
T – Cordoba non è in Spagna?
D – Sì, beh, la nostra si chiama Cordoba proprio in memoria di quell'altra.
T – Ah.
D – Praticamente la storia è che io vado a questa festa di cui conoscevo soltanto il festeggiato e il mio migliore amico e, parlando con persone, così, divertendoci, abbiamo incontrato un ragazzo che è arrivato lì e che ci ha salutato, e i miei amici in una sorta di battuta attaccata al saluto dicevano, praticamente prendendolo un po' in giro, “grande coco pollo”, “hai fatto la tua papera”, insomma. Praticamente questo ragazzo qua io non lo conoscevo, non capivo le battute e in quel momento sono rimasto un po' perplesso. Dopo un po' di tempo ho chiesto al mio migliore amico...
G – Che era Felipe?
D – Che era Felipe, che è Felipe.
G – (applausi)
D – E niente, lui mi ha spiegato che praticamente a questo personaggio lo chiamavano così perché aveva avuto una storia abbastanza divertente da raccontare. Allora lui mi spiegava che questo ragazzo era andato a pranzo con una ragazza che conosceva da poco, e questa ragazza a metà del pranzo ha mollato il tipo perché avevano discusso. Lui, nell'amarezza più grande, se n'è andato dal ristorante ed è andato in un bar a rifarsi la serata a forza di birre. Nel frattempo in questo bar conosce un'altra tipa e nel giro di poco tempo riesce a intortarla, insomma, se dà da fare alla grande e porta a casa il risultato, ecco. Allora invita questa ragazza a mangiare il pollo in questo posto che si chiama “coco pollo”, che è un posto a Cordoba in cui fanno il pollo molto buono, e vanno a mangiare lì. Incominciano a bere un po' troppo finché stanno abbastanza male. Lasciano questo ristorante e stavano per andare a bere qualcosa, ma lui praticamente invita lei a casa sua e lei accede.
G – Accede?
D – Accede. Quindi vanno a casa sua e cominciano a fare le loro cose sul divano finché a un certo punto capiscono la situazione e vanno al dunque, ecco. Andando al dunque, lui se tira giù i pantaloni e prega lei di fare il suo dovere. Lei, messa un po' alle strette, accede. Per seconda volta. Andando avanti coi preliminari, praticamente lei ha un momento in cui non se sente tanto bene, perché aveva bevuto un bel po' prima, e, in una maniera abbastanza tragica, riesce a vomitare tutto quello che ha mangiato nel momento dell'atto sessuale. A questo punto il nostro amico se ritrova come un motorino ingolfato e capisce che è finita qua, insomma. Quindi si leva lei di torno, la porta in bagno, la lava, si lava anche lui, mette questa ragazza sul divano a dormire, lui va in camera sua e pensa che eventualmente il giorno dopo chiariranno i conti. Lui va a dormire, poi si alza e a un certo punto, cioè appena alzato al mattino, gli viene questa voglia matta, che viene a ognuno di noi uomini, di andare a fare la prima pisciata. Lui si dirige verso il bagno, si tira giù i pantaloni e a un certo punto fa quel solito movimento che facciamo noi uomini, che è de scappellare per pisciare, e se ritrova sul glande un pezzo di pollo.
T – (grassissime risate)
D – E da lì se capiscono tante cose.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

O_o
m'è passata la voglia pure a me....

OniceDesign ha detto...

tutto questo blog è assolutamente geniale.
da grande voglio fare il cercavite.

(il torre)

Anonimo ha detto...

il cercavite...un duro compito.siamo dei salmoni,sempre in controcorrente,con il vento sempre sul petto(per quello mi piace la moto)
siete tutti benvenuti ad unirvi al club.

Anonimo ha detto...

Oddeeeeooo che schifezz!!
Daniel sei il migliore comunque, vieni a trovarmi ogni tanto al cinema che è un pò che non passi!
Baci, Vale.