sabato 22 novembre 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #6/3. Ribellarsi oggi.

Conversazione del 22.10.2008.
Riflessioni dopo la cena con gli amici Ustioni e Frenco.
PARTE SECONDA. Cosa significa ribellarsi oggi.
D - Oggi, nonostante siano cambiate tantissime cose, soprattutto per quello che riguarda i sistemi di comunicazione di massa, direi che la forma più nobile di ribellione è comunque la stessa, cioè nel senso di non adeguarsi a certe cose.
Cioè, c’è un senso di ribellione che abbiamo tutti quanti dentro, che lo tiriamo più o meno fuori a seconda di quello che è la nostra personalità e quello che abbiamo vissuto.
Però, comunque, prima o poi nella vita ci deve essere una ribellione.
Secondo me una ribellione è il fatto di tirar fuori le cose più profonde che ha uno dentro, far capire cioè che son quelle le cose che importano piuttosto che tante altre.
Tutto qua, la ribellione è quello, saper comunicare quello che uno ha dentro.

sabato 1 novembre 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #6/2. Al sapere la chiamano fortuna, alla disgrazia stupidità.

D - C’è un detto che diceva mio nonno in Argentina, che io lo ricordo perché secondo me è molto vero, ed è una verità soprattutto molto nostrana de quello che è la cultura italiana e argentina. E questo detto qua diceva praticamente che “al sapere la chiamano fortuna e alla disgrazia stupidità”.
Secondo me molte volte è vero. Spesso quello che vince, vince perché quasi sicuramente c’è una questione di sapere, di consapevolezza dei mezzi, per poter vincere. Però spesso questa cosa viene sottovalutata dicendo che è fortuna. Cioè, uno che è bravo a fare una cosa tante volte azzecca perché è bravo, perché ha capito la cosa. E altre volte ha un po’ di fortuna, cioè condotta da questo che lui pensa che sia la cosa giusta da fare. Però, cioè, la fortuna è una componente che secondo me ha cinquanta per cento, o anche meno, di quello che… cioè spesso si dice che tante volte una squadra che vince una partita vince perché è stata fortunata. Magari non è tanto vero. Quella squadra lì ha interpretato meglio e ha vinto la partita azzeccando una cosa giusta, cioè consapevoli tutti quanti di fare la cosa giusta.
Questa è una, poi c’è quell’altra parte della frase, quella che dice “alla disgrazia stupidità”. Cioè, nel senso, ci son tante persone che spesso cadono nella disgrazia perché magari sono ignoranti su certe cose e comunque spesso per tanta gente viene valutata questa cosa come stupidità.