martedì 8 luglio 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #3/4. Indumenti.


I pantaloni in similpelle.
D – Me ricordo che un po' di tempo fa, l'estate scorsa, dovevo trovarmi con degli amici a piazza Erbe e io non avevo cosa mettermi, e mi son messo i pantaloni di pelle, similpelle. E avevo le Clarks, e son andato così a piazza Erbe. I miei amici non erano ancora arrivati e son andato a prendere un paio di birre. Mi guardavano tutti in una maniera incredibile, impressionante. C'erano sulla tv dei concerti gratis che faceva Mtv, c'era il concerto dei Foo Fighters, e sembravo uno di loro. Vacca boia, tutta piazza Erbe che mi guardava. Quella è stata una volta incredibile, veramente, fottermi assolutamente dei fighetti del cazzo, con i miei pantaloni in similpelle.

Le ciabatte.
D – Ti ricordi quell'estate che venivate a fare le prove qua e tu avevi sempre la maglietta degli Yes? Ce l'avevi sempre, con le bermude e le ciabatte.
G – (ridendo) Parlami delle tue ciabatte.
D – ...
G – No, perché mio fratello mi ha raccontato che al Prog fest il Marce ti aveva detto di parlare sul blog delle tue “ciavade” e tu ti sei messo a raccontare un aneddoto sulle ciabatte.
D – Perché io avevo capito ciabatte, e c'era un aneddoto che era fantastico. Perché quando è vento a trovarmi Felipe, che era l'ultima partita di campionato di calcetto, io mancavo, ovviamente, perché c'era lui e volevo stare con lui, e avevo i cartellini della partita scorsa nella borsa. Allora Fabio doveva venire a prenderli, ed è venuto a prenderli col Gian e il Marce, e io sono sceso a darglieli e avevo la tuta e le ciabatte. Fabio mi ha preso in giro durante un mese: “Ma perché avevi la ciabatte?”. Erano le due del pomeriggio, tipo, e avevo ancora le ciabatte.
G – ...
D – E invece il Marce mi aveva chiesto un'altra cosa, mi aveva chiesto che parlassi dei miei rapporti sessuali.
G – Lasciamo perdere, dai.
D – Non se può parlare de 'ste cose.
G – Cioè, se ne parlerà.
D – Se ne parlerà in futuro, sì.

mercoledì 2 luglio 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #3/3. La spiazzante barzelletta di Rodrigo Pellizzari.

Incontro del 16 Giugno 2008. Ore 16.00.
Chiudiamo i conti col cileno.

G – Ma poi che barzelletta ha tirato fuori Rodrigo?
D – Ma non lo so dai, lui non riusciva a dire... cioè continuava a dire che c'era una persona che faceva “prrr” (pernacchia), e questa persona qua, nella sua testa, voleva dire che era una persona che aveva tanti soldi, ma non se capiva se erano soldi suoi o soldi che gestiva. E poi faceva dei giri mentali... Cioè io ho capito che voleva parlare di una persona che lavorava al fondo monetario internazionale...
G – (ridendo) Chissà come ha fatto a venir fuori “fondo monetario internazionale” da un cileno strafatto e da un argentino che gli andava dietro... “Fondo monetario internazionale”, hai detto. E l'altro, “sì, sì”. Ma “sì, sì” de che?
D – (ridendo) Allora c'era questo del fondo monetario internazionale, e c'era il Papa dall'altra parte. Cioè, due fonti di potere assoluto dentro la barzelletta, cioè, non lo so, un confronto tra titani, tra il Papa, che parla dello spirito della persona, e il presidente del fondo monetario internazionale, che è la concretezza assoluta. E praticamente si trovavano in un posto che non si è mai capito quale... in teoria era l'Argentina...
G – Te pareva...
D – O il Cile, non lo so, parlava di un paese così, insomma. E se incontravano... e c'era il presidente di questo paese che doveva incontrarli, e doveva capire chi invitare prima.
G – Che casino.
D – Allora, dai, c'era il presidente de questa nazione che doveva confrontarsi con il capo del fondo monetario internazionale e il Papa, e c'erano queste due figure fuori dal suo ufficio. Lui era dentro e doveva capire chi far passare per primo, cioè se parlare col Papa o con quell'altro. E praticamente, non so, lui si è spacciato con una roba che non si è capita di cui noi abbiamo dedotto due correnti di pensiero, ecco. Cioè, c'era la prima che faceva passare il Papa perché doveva prima baciargli l'anello, cioè, voglio dire, fare un patto col Papa è fare un patto col diavolo.
G – Ma che barzelletta è?
D – Eh, non lo so, però te fa pensare. Bacia l'anello del Papa e allora fa un patto col diavolo col Papa.
G – E la seconda corrente di pensiero?
D – Eh, faceva passare quell'altro, quello del fondo monetario internazionale, e anche lì fa un patto col diavolo, perché prima i soldi, dopo il resto. Cioè era...
G – Ma che cazzo di barzelletta è? E come cazzo l'hai capita?
D – Nessuno l'ha capita, e siccome non l'ho capita, ho tentato di interpretarla.