lunedì 16 giugno 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #3/1. Un omaggio ai Farabrutto, un brindisi a Veronica Marchi.

Incontro del 16 Giugno 2008. Ore 16.00.
La pazza serata con Rodrigo Pellizzari. Prologo.

D – Eccoci qua, eccoci qua.
G – È sempre emozionante, anche se è la terza volta, l'emozione è sempre la stessa.
D – Eh, c'è sempre un fascino particolarissimo, te ricorda un po' come quella canzone dei Farabrutto, no?
G – Quale?
D – Quando lui... si ferma così con la chitarra (facendo il gesto della stoppata di corde) e fa: “Eccoci qua, eccoci qua”, e dopo partono e... una botta di vita. C'è Sbibu come un pazzo.
G - ...
D – Eccoci qua, eccoci qua.
G – Raccontami di ieri sera, dai.
D – Beh, ieri sera abbiamo toccato proprio degli altissimi livelli, come gli highlights dopo le partite, in cui se racconta il meglio. Eh, ieri sera è stata una sera pazzissima innanzitutto perché sian partiti con la partita e con tutto quello che ciò significava. Io sono arrivato in condizioni... cioè dovevo farmi prendere da mio fratello, e dopo a un certo punto stavo parlando con il mio capo sulla macchinetta del caffè e gli ho proposto di fare una mezz'ora in più a mezzogiorno per poter andare alle cinque e mezza piuttosto delle sei. Allora lui mi ha risposto: “Eh, va ben, se te ghè passion”.
G – (risate)
D – “Una volta l'ano mi no mi arabio mia”. Eh... E un mio collega doveva andare a vedere la partita a Lugagnano, allora io mi ci son fiondato e ho detto: “Grandissimo Roby, io vengo con te. Devo trovare i butei per la partita”. E sono arrivato alle sei e uno, che dovevano ancora fischiare e c'era l'inno d'Italia. No, fratelli d'Italia. Eh, il gol di Panucci, urlare fino alla morte quando Buffon ci ha tenuti ancora col sogno in gola... abbiam mangiato la pizza, anzi gli hamburger. E Cappiotti ha proposto di andare a vedere Veronica Marchi.
G – Dove?
D – Son andado al Maramao. Ci siam fiondati subito, saliti in macchina, partiti a splendidi, e arrivare là...
G – Sempre con i Mariposh?
D – No, suonava da sola. E, arrivati, c'era pochissima gente e lei faceva una rassegna di Jeff Buckley, cantava le sue canzoni. Oh, bravissima per carità, però non era il momento adatto.
G – Tieni comunque presente che poi potrebbe leggere anche Veronica Marchi il nostro blog.
D – No, non era il momento adatto per la serata, insomma...
G – Cioè, lei ti è piaciuta.
D – Mi è piaciuta tantissimo, tantissimo, a me Veronica Marchi piace.
G – (ovviamente ammicco)
D – No, no, piano, piano. Guarda che è una tra le quattro, cinque donne più rocker di verona. È una ragazza rock&roll, è presente quando lo deve essere.
G – Speri che legga queste cose? Dimmi la verità.
D – E... forse le giunge voce e... mi piacerebbe che lei ci desse il suo punto di vista.
G – Ma no, dai, cosa te ne frega. Che sapesse di avere un grande ammiratore in più.
D – Sì, sì, sicuramente.
G – Ti piace Veronica Marchi?
D – ...
G – Ti piace, dai (sempre alludendo).
D – Sa fare bene quel che fa. Comunque...
G – Vacca boia (risate).
D – (risate) Magari questa spezziamola.
G – Come?
D – La spezziamo, la facciamo un po' più romantica.

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