sabato 30 agosto 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #4/2. L'uomo del ristorante è Gesù Cristo.

Conversazione dell'08 luglio 2008. Ore 21.00.
Vanilla Sky, il film più bello del mondo.
PARTE SECONDA.

[...]
G – Ma perché?
D – Perché si schiantano in macchina e hanno un incidente.
G – Daniel, mi stai prendendo per il culo?
D – (sbuffando) Perché lui se sfigura il volto.
G – Eccheccazzo, cosa ci vuole a dirlo? Dai, forza, fatti. Lui si innamora, la mattina seguente si trova una pazza fanatica che lo aspetta sotto casa. Lei gli chiede di salire in macchina, lui sale...
Come va avanti il film?
D – Da qua in poi possiamo parlare che il film comincia a prendere una piega simile a quello che sarebbe...
G – Matrix.
D – No, il fantasma di Notre-Dame
G – Sì. Il gobbo di Notre-Dame
D – Sì, la bella e la bestia. Oppure potrebbe essere il fantasma dell'opera, in cui c'è questa persona che deve cominciare a vivere la vita con una concezione abbastanza diversa di com'era prima e passa da essere il bello ad essere la bestia, e si crea in lui una dualità di personalità, in cui lui essendo una bestia riesce a tirare fuori il bello di sé.
G – E cosa succede?
D – Questa persona tenta di riconquistare la vita che aveva prima e soprattutto la donna che aveva prima, che aveva conosciuto la sera prima, in cui non era successo niente di che.
G – Solo un bacio.
D – Un bacio. E quindi lui in teoria impazzisce, va a finire in galera perché, secondo la polizia e diversi giudici e via dicendo, uccide questa donna.
G – Quale donna?
D – La sua ex ragazza, quella che lo ha fatto schiantare.
G – Ma non era già morta?
D – Era già morta, però lui passa da essere la vittima al colpevole, che in teoria era stato lui ad ucciderla ed è per quello che va in galera. Giusto?
G – Insomma. No. Io ho visto un altro film.
D – Cioè?
G – Lui dopo l'incidente ha il volto sfigurato.
D – E tutto il resto della storia è stato creato nella sua mente.
G – No, non tutto, gran parte. Adesso siamo al punto in cui lui esce dall'ospedale, ha una maschera, e va in discoteca con la donna che aveva conosciuto il giorno prima dell'incidente e il suo migliore amico. Sta di merda, beve tantissimo, ti ricordi?
D – Ha dato il peggio di sé.
G – Ok, esce dalla discoteca, sviene sul marciapiede, e come va avanti la storia?
D – In quel momento lì lui si è creato in mente questa donna che veniva a salvarlo.
G – Ok, bravissimo
D – E da quel momento in poi lui miracolosamente riusciva piano piano a guarire e a stare con questa donna. Gli sistemano il volto con una operazione...
G – ...e torna bello come prima.
D – Sì, come era stato prima.
G – Ok, quando sembra andare tutto per il verso giusto lui comincia ad avere delle visioni.
D – E non riesce più a concepire quello che è vero e quello che è falso.
G – Chi torna in scena?
D – Torna una figura, che sarebbe il suo terapeuta, in teoria, che tenta di farle capire quello che è vero e quello che è falso. Questo personaggio viene interpretato da Kurt Russell, che fa il suo psicologo terapeuta, psicoterapeuta, che tenta di spiegargli perché lui è arrivato a quel punto di non capire quello che è vero da quello che è falso.
G – Sì, ma hai saltato un passaggio. Lo psicoterapeuta interviene nel momento in cui lui viene incriminato. Perché viene incriminato? Perché inizia a vedere Cameron Diaz, la sua ex ragazza pazza morta, e...
D – ...e lui pensa che questa ragazza qua rappresenta Penelope Cruz, che in realtà dovrebbe essere la ragazza dei suoi sogni. E lui non riesce più a distinguere una donna dall'altra. A un certo punto c'è una scena rappresentata dal subconscio in cui lui sta con tutte e due in contemporanea, e lui si fa l'idea in testa di aver ucciso quella ragazza lì.
G – Quale?
D – Cameron Diaz, che era stata la ragazza deceduta e quella che lo aveva portato de schiantarsi. E da lì era cominciata la sua seconda vita, diciamolo così.
G – Un altro punto importante. Cosa significa “seconda vita” nel film?
D – La seconda vita è l'argomento più importante perché tramite questa cosa qua e tramite soprattutto questo terapeuta, che lo segue e che riesce a fargli capire che lui non riesce a capire più quello che è vero e quello che è falso, di capire che in realtà quello che lui sta vivendo in quel momento lì, che è la sua seconda vita... Cioè praticamente la sua seconda vita è stata una cosa che lui quando ancora era dentro la sua prima vita, era una cosa che lui aveva scelto di fare, e non veramente una cosa che le fosse successa. È una scelta che lui aveva preso prima, tramite un'agenzia che le offriva questa possibilità di avere una seconda vita.
G – Cosa avrebbe dovuto fare lui?
D – Uccidersi, criogenarsi, e vivere soltanto nel sogno e nella mente. Non più nel fisico.
G – E quindi lo psicoterapeuta in realtà non esisteva.
D – Era una figura che lui si era creato per capire il suo subconscio.
G – Bravissimo.
D – Questa era una delle figure che lui si era creato, ma non era solo quella, e adesso arriviamo al dunque. La figura più importante rappresentata nella sua seconda vita era quello di cui abbiamo tratto il sottitolo. E quindi: chi è l'uomo del ristorante? E cioè la figura che le offriva di avere una seconda possibilità e quindi una seconda vita. Questa persona qua era rappresentata da una persona innocua alla vista, ma che aveva un grandissimo potere. Una specie di secondo dio. E quindi tutta questa scena succede in un ristorante ed è per quello che noi ci chiediamo: chi è l'uomo del ristorante?
G – (risate)
D – Dopo questa figura qua, alla fine del film, gli viene incaricata la responsabilità di spiegare tutto quello che era successo prima e quello che stava succedendo in quel momento lì. Quindi questo uomo del ristorante rappresenta una specie di semidio che ci creiamo tutti noi uomini, perché non riusciamo a credere soltanto a un dio assoluto, se no... è una specie di Gesù Cristo, che è una figura che viene come un dio, che ha la capacità di spiegarci come se sviluppano le cose. È questa l'interpretazione che io ho del film.

martedì 26 agosto 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #4/1. Ma chi è l'uomo del ristorante?

Conversazione dell'08 luglio 2008. Ore 21.00.
Ci davano per dispersi, eravamo solo in vacanza.
Vanilla Sky, il film più bello del mondo.
PARTE PRIMA.

G – Daniel, Vanilla Sky.
D – Allora, il titolo c'è già. Adesso facciamo il sottitolo, che rende ancora di più il succo del discorso: “ma chi è l'uomo del ristorante?”. Allora, questo film l'abbiamo guardato in una situazione particolare e quindi è venuto ad essere rappresentato in una maniera abbastanza... come dire, tenterò di spiegarlo nella maniera più romanzata possibile.
G – Pur attenendoti alla realtà dei fatti.
D – Assolutamente. Allora, è stato un film che su certi versi ci ha colpito tantissimo, è stato un film che ci ha aperto a delle nuove maniere di comunicazione, perché, prendendo spunto da alcune frasi che sono state sparate dentro questo film, siamo riusciti ad abbinarle a discorsi vecchi, nuovi, giusto per approcciare la situazione. È un film che ci dà diverse possibilità di interpretazione e quindi apre un gioco come dire... prendendo spunto da una cosa che ho sentito dire a Jimi Hendrix, quando lui diceva che la sua musica era una specie di chiesa elettrica. Cioè, riusciva a rappresentare un credo su una corrente diversa. Penso che questo sia lo spunto più importante del film, al di là di quello che venga dopo ad essere rappresentato dentro. È un film che intriga molto fino alla fine ... che ha delle cose che trovo assolutamente geniali e altre cose che trovo assolutamente banali, ma che danno il giusto complesso per arrivare alla fine del film non troppo tesi. Insomma io la cosa che riesco a trarre di più di questa visione è il fatto che ci ha offerto la possibilità di comunicare in una maniera diversa, riprendendo vecchi discorsi e riarrangiandoli. Ci ha dato una possibilità di comunicazione diversa, è questo il succo del discorso.
G – Ok, ma io ti chiedo una cosa apparentemente più semplice, la trama.
D – La trama del film io sono riuscito a collegarla con quello che sarebbe la trama di Matrix, con un'impronta diversa. C'è da dire però che il protagonista del film, Tom Cruise, dietro a sé porta un bagaglio un po' troppo ambiguo, perché è un bravo attore ma la sua vita privata lo porta ad essere un po meno kitsch.
G – Va be', forza con la trama.
D – (seccato) Tornando al discorso di prima io la trama l'ho trovata...
G – Lascia perdere il tuo giudizio sulla trama, dimmi la trama basta.
D – Allora la trama l'ho trovata abbastanza simile a quello che ci propone Matrix, da un punto di vista diverso, in cui ci offre la possibilità di capire il momento in cui stiamo vivendo. Poi c'è da aggiungere che ci sono dei lati del film in cui ho trovato delle banalità perché... cioè la trama, su certi punti del film, è abbastanza scontata, in altri versi...
G – Scusa Daniel, non ci capiamo...
D – Allora (molto seccato) la trama parla...
G – Oooh.
D – ...di questa persona, che è uno dei personaggi che se propone più che mai la cultura americana dei vincenti, che, nonostante aveva avuto un percorso di vita un po' troppo spericolato, ha la possibilità di avere una seconda opportunità nella vita.
G – Sì, ma cosa succede nel film? Come inizia? Dai.
D – Allora c'è questo personaggio che è un figo dell'ostia che ha la possibilità di sviluppare la sua qualità al massimo, ha la capacità di gestire delle cose che noi potremmo solo immaginarci nel nostro subconscio, che a un certo momento del film prende una brutta piega per via, in teoria, di una donna che lo fa andare fuori dai suoi binari giusti, e questa cosa gli cambia la vita. E quindi lui dopo deve rifarsi una vita, tornare ad essere quello che era , ma riesce a farlo soltanto nell'immaginario.
G – Allora, lui è un figo della madonna pieno di soldi, una sera conosce una donna, Penelope Cruz, e se ne innamora. Il mattino seguente si sveglia, scende in strada,e chi si ritrova ad aspettarlo? Cameron Diaz, la sua ex. E cosa succede?
D – Cosa succede? Che tutto quello che lui si era riproposto la sera prima conoscendo questa donna viene meno.
G – Perché?
D – Perché rincontra questa ex abbastanza incazzata, e lo invita in macchina. Nel percorso del viaggio in macchina questa persona gli offre delle alternative che non erano dentro i suoi canoni che si era fatto entro la sera precedente e la sua vita si sconvolge perché questa donna che non riusciva ad avere un equilibrio mentale, diciamo così, all'altezza del personaggio, lo riporta ad avere un incidente, e lei muore, lui invece subisce un danno ancora più importante di lei...
G – Peggio della morte?
D – Peggio della morte, perché peggio della morte? Perché lui resta in vita, ma non riesce più ad essere la stessa persona che lui aveva sempre sognato e realizzato di essere fino alla sera precedente. E quindi deve ripartire, ricominciare da zero.
G – Ma perché? Spiega.
D – Perché lui soffrendo questo incidente non riesce ad essere più quello da vincente come lo era prima, perché perde questo suo lato carismatico e quindi non ha più la possibilità di svilupparsi come persona come prima.
G – Ma perché?
D – Perché si schiantano in macchina e hanno un incidente.
G – Daniel, mi stai prendendo per il culo?