martedì 31 marzo 2009

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #9/1. Felipe e gli interessi creati.

Conversazione del 02.03.2009.
Vicolo Borgo Tascherio. Ore 22.00.

D – ...tornando al discorso de quello che tu me hai chiesto, “Felipe e gli interessi creati”.
G – Ecco, che tema è? Come potevi pensare che qualcuno potesse votare, a parte me, un tema del genere?
D – Allora era una cosa che nessuno... forse solo te, in un certo modo, sapevi. Io l'ho messo un po' lì perché volevo vedere se destava un po' di curiosità il fatto di non capire di cosa si stava parlando. Evidentemente io ho sbagliato l'approccio, o magari ho rischiato un po' troppo, era un tema che non aveva nessun altro contesto da cui attaccarsi. Eh... Felipe è una persona molto particolare, è stata la persona con cui, fino ai vent'anni, prima di arrivare qui in Italia, ho avuto più esperienze, è il mio amico con cui ho fatto tutte le cose che si potevano fare, è un'amicizia che va dai 4 anni fino a oggi, è stata la mia compagnia storica con cui ho condiviso delle cose che... cioè, non viene il caso neanche a raccontare, insomma, è stata la persona che mi è stata a fianco per più tempo e con cui ho vissuto una fetta della mia vita molto importante. Lui è per me una persona che ha una speciale non paragonabile a niente. Tra le tante cose che abbiamo vissuto insieme, io e lui abbiamo vissuto nello stesso quartiere durante tantissimi anni e, per andare a più posti, per andare a scuola, per andare al centro commerciale, andare da casa sua a casa mia, passavamo sempre di fianco a una casa che era in costruzione – questa casa è stata in costruzione durante una ventina o più anni – in cui c'è stata una persona che in un determinato momento – non sappiamo quale – in un muro di questa casa ha scritto una frase in cui, tradotta in italiano, c'era scritto: “gli interessi creati”. Per noi, in quell'epoca in cui abbiamo vissuto diverse esperienze, abbiamo cresciuto a livello personale, ci siamo fatti un'idea di quello che erano le nostre ideologie sia politiche, e musicali, e filosofie di vita, abbiamo trovato sempre molto interessante questa frase, perché è una frase che può sembrare anche anonima...
G – Com'è in spagnolo?
D – Los intereses creados... ed è una frase che non dice, ma allo stesso tempo dice tantissime cose. “Gli interessi creati”, soffermiamoci su questa frase qua. Non sappiamo nemmeno chi l'abbia scritto, se l'abbia scritto un barbone, una persona letterata, una persona con una certa cultura, non sappiamo assolutamente chi l'abbia scritta, però è una frase che comunque, quando tu la leggi, ti fa riflettere. Perché tu dici “gli interessi creati”, e se tu ti metti a pensare quanti sono gli interessi creati, da quando è stata scritta quella frase lì, che potrebbero essere vent'anni fa, a questa parte, c'è un'ampia gamma di cose che potrebbero esser ricoperte da questa frase che è una roba sconvolgente, cioè una cosa che comunque ti fa riflettere tanto. “Gli interessi creati”, quali possono essere gli interessi creati? E io tento di riportare questa frase, che ti può portare a più vie, nella maniera più sempice. Io tento di fare come se fa in matematica: fare una frazione, comunque tu vai a eliminare, no? Cioè hai 4/4, che potrebbe essere uguale a 2/2, potrebbe essere uguale a 1, che vuol dire uno, ok? Cioè se tu vuoi fare questa frazione e la porti alla minima espressione, la minima espressione vuol dire che gli interessi creati sono tutte le cose che ci mettono davanti agli occhi che non fanno altra cosa che distoglierci lo sguardo da tutte le cose importanti. Sono tutte le le cose che vanno a bloccarti certi meccanismi che tu mentalmente potresti avevre per vedere le cose in maniera più chiara. Sono delle cose che te vengono imposte per farti vivere una realtà diversa da quella che vivresti in modo naturale. Vai a vivere in una maniera alienata. Ti mettono certe cose che per te diventano più importanti di altre, ma solo per il fatto che te le mettono davanti agli occhi, e tu non riesci a vedere l'orizzonte al di là di quello, tu vedi soltanto quello che te mettono davanti. Ma se tu chiudi gli occhi, e tenti di guardare quello che c'è dietro, ce la puoi fare a guardare quello che c'è dietro, però devi utilizzare la tua immaginazione. Però è molto più semplice se tu mantieni gli occhi aperti e guardi solo quello che te mettono davanti. E questo, se tu lo metti in questo tipo di espressione, diventa un pensiero sconvolgente, una cosa che, veramente, se ci pensi, è un pensiero agghiacciante, per certi punti di vista. E io, sinceramente, non ho avuto l'opportunità di fare quello che avrei voluto fare, e quindi di aver fondato un gruppo, con Felipe, in cui lui suonava la batteria e io suonassi il basso, e ci fosse un'altra persona che suonasse la chitarra, e non so se ci fosse qualcun'altro, però in cui noi eravamo la base, batteria e basso, batteria e basso che sono la base di tutto... e chiamare il gruppo “Gli interessi creati”. E secondo me sarebbe stata una cosa che a livello personale mi avrebbe dato tantissimo perché avrei vissuto una parte della mia vita con una persona che ritengo estremamente importante creando un gruppo, che è una cosa che abbiamo sempre sognato, e dandogli un nome che, in certa maniera, a livello metaforico, richiama un po' quello che noi pensavamo, per quella che era la nostra cultura. Sarebbe stata una cosa che, in certa maniera, mi avrebbe cambiato la vita. E io questa cosa non son riuscito a viverla, però è una cosa che comunque a livello mentale me la tengo, perché mi dà forza il fatto di sapere che se io avessi fondato un gruppo con lui, e ci fosse stato questo nome, il nome del gruppo, noi avremmo sviluppato delle cose che ci avrebbero reso... non so, ci avrebbero dato qualcosa in più, ci avrebbero dato una forza, un qualcosa che ce l'abbiamo dentro, ma non siamo riusciti a tirar fuori. Questa cosa mi ha sempre incuriosito e non è stata possibile, però è un pensiero che comunque io me lo tengo stretto, nonostante non ci sia la possibilità. Me lo tengo stretto perché mi dà forza. Perché mi fa credere che si può fare di più. Si può fare di più, si può fare, si può... Io adesso credo, dopo questo, che ci possa essere la possibilità di fare un altro gruppo, con altre persone, che ho conosciuto in un percorso diverso della mia vita, e piuttosto di chiamarlo, a quel gruppo, “Gli interessi creati”, a me quel gruppo lì - cioè, ho tentato de sviluppar l'idea - mi piacerebbe chiamarlo “I salmoni”. Perché “i salmoni”? Perché i salmoni sono dei pesci che quando devono riprodursi o fare la parte più importante della loro vita devono fare tutto in salita. Devono prendere il fiume e farlo tutto in salita, sia per riprodursi, che per vivere la parte più importante della loro vita. E io mi ritrovo un po' in questi panni, io sono una persona che se non vado incontro alle correnti, se non vado incontro a tutto, se non spendo più degli altri, per godermi di più le cose che me vengono concesse, io non sono contento. Io sono una persona che voglio sempre di più, voglio spendere sempre di più. E secondo me questa cosa qua è lo sviluppo di quello che c'era prima, con Felipe e gli interessi creati. Non so chi abbia colto il messaggio che ho tentato di mettere però è una cosa che mi sta molto a cuore.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

invito tutti in questo giorno di lutto a fare un po di riflessione,tanta gente è morta, fermiamoci per un po, meno casino, meno parole inutile, meno spese, proviamo a farlo almeno per un giorno.Vogliamo che quello che è successo serva da lezione? facciamo allora una gentilezza, un bel pensiero, controlliamo un istinto di rabbia; viviamo almeno per un giorno con un po di etica

Anonimo ha detto...

qualunque persona abbia scritto questo commento ha il mio appoggio e quello del mio collega in maniera totale.

el curacio.

Unknown ha detto...

ma non il mio

Anonimo ha detto...

Grandissimo Daniel, questo post è la dimostrazione che non ha bisogno di essere incalzato da domande, lasciato a ruota libera è in grado di sciorinare un'infinità d'aneddoti! Com'era quella cosa delle "cose davanti agli occhi"? Quenau ed esercizi di stile allo stato puro.

ps: facciamo silenzio per tutti quelli che grazie alle tragedie si sono resi conto dell'essenza perpetuamente tragica della realtà.

simpaticamente
Il Longo

Anonimo ha detto...

Nessuno che dice niente... pusillanimi! Vi smuovete solo se qualcuno starnazza e fa scandalo e non siete in grado di apprezzare il vero valore programmatico di questa operazione. Il terremoto, prima che nell'orografia ferita d'Abruzzo, è dentro di noi.

Longo

Anonimo ha detto...

il semplice fatto e' cio' che forse tu non hai ancora capito.
tu sei l'azione,io sono la reazione...o viceversa...

el curacio.

Anonimo ha detto...

povero stronzo!

Anonimo ha detto...

povero stronzo a me???
ahahahahahahah!

l'unico povero stronzo eppure tristo sei tu!

Anonimo ha detto...

ma uffi...non potete scrivere nuovi post invece di battibeccare??

la signorina m.

Anonimo ha detto...

signorina m : la nuova puntata sara' pronta in settimana credo.
mi scuso per i ritardi,ma io e il mio fratellone siamo un po' pieni di cose in questo periodo.
tuttavia,grazie mille per seguirci in maniera incondizionale.

di cuore,el curacio.

Anonimo ha detto...

...si, tu e il tuo fratellone siete un po pieni di alcool nel corpo e di cazzate nella testa...
signorina m. ci sono cose ben più interessanti che seguire questi artistoidi lavativi

pentacefalo ha detto...

tricefalo bianomalo ha detto...
Nei mattatoi, gli animali spesso lottano per scappare. Il bestiame diventa frenetico quando vede gli animali che li precedono sulla linea della mattanza bastonati, accoltellati, inchiodati, e affettati elettricamente.
Un recente rapporto del governo inglese ha criticato gli inefficienti metodi di stordimento nei quali risulta che spesso gli animali sono ancora completamente coscienti quando viene tagliata loro la gola.
McDonald's è responsabile della morte di un numero infinito di animali con questi cosiddetti metodi umani. Noi abbiamo la possibilità di sceglier se mangiare o meno la carne. I 450 milioni di animali uccisi ogni anno in Gran Bretagna per diventare cibo non hanno in nessun modo la possibilità di fare scelte. Si dice spesso che dopo aver visitato un mattatoio la gente si nausea al solo pensiero di mangiare carne. Quanti di noi sarebbero pronti a lavorare in un mattatoio e ad uccidere gli animali che mangiamo?

Anonimo ha detto...

Sono sempre stato restio ad andare a mangiare a Mc Donalds. Anche se una volta all'anno qualcuno mi ci porta e alla fine, un hamburger loro all'anno non credo mi uccida.
Per quanto riguarda il metodo di utilizzato ai mattatoi, qualcosa di analogo l'avevo gia' letto. Basta pure guardare una mitica puntata dei Simpsoms.
Pero io sono un'oriundo, e la carne la mangio volentieri,molto volentieri!!!!
Da noi e' tutto diverso,e credo lo sia in Italia (il trattamento di tutte le carni intendo...ahahahah!)

Tuttavia, grazie dell'intervento informativo.

el curacio.

biribustus ha detto...

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13 Giugno 2009
La Rete rettificata
Mimun e l'informazione
(3:07)

Il disegno di legge sulle intercettazioni può far chiudere la Rete. Se questo succederà, la responsabilità di ciò che verrà dopo sarà del Governo e del Parlamento. La Rete è lo strumento, lo spazio, il media che ha permesso a milioni di italiani di credere a un cambiamento democratico. Di illudersi di essere cittadini e non sudditi. Senza la Rete, con le televisioni e gran parte dei giornali in mano allo psiconano e ai suoi amici piduisti e mafiosi questo Paese si avvia verso una dittattura senza controllo e dagli esiti sociali imprevedibili.
I gestori di siti informatici dovranno procedere entro 48 ore dalla richiesta, alla rettifica di post, commenti, informazioni ed ogni altro genere di contenuto pubblicato. Non dar corso alla richiesta da parte di blogger, gestori di newsgroup, piattaforme di condivisione di contenuti e di chiunque sia definibile "gestore di sito informatico" avrà come conseguenza una sanzione da 15 a 25 milioni di vecchie lire. Si potrà richiedere a questo o a un altro blog, per ogni commento, per ogni video pubblicato su YouTube, per ogni fotografia, una rettifica. Più informazione pubblichi, più rettifiche puoi ricevere e dover pubblicare. Ci potrebbe essere il caso di chi invia un commento con un nickname e poi chieda lui stesso la rettifica.
E' una legge insensata e chi l'ha scritta è un analfabeta di Internet o uno che vuole metterle il bavaglio. I blog di liberi informatori come Martinelli o Byoblu chiuderanno dopo le prime multe e con loro centinaia di altri. Solo per gestire le richieste di rettifica entro 48 ore dovrei assumere 10 persone, e forse non sarebbero sufficienti. In un anno dovrei pagare probabilmente alcuni milioni di euro di multa. Una legge che non esiste neppure in Cina o in Birmania, concepita per fottere la libertà di espressione. Se passa, sarà la morte della blogosfera italiana. Se dovesse avvenire non dimenticheremo chi l'ha firmata, chi l'ha votata e chi, eventualmente, la controfirmerà. La Rete non è un ballo delle debuttanti, questi golpisti se ne accorgeranno. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Leggi l'articolo di Punto Informatico.