lunedì 15 dicembre 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #7/1. Il Zian sta sempre come ieri. Cosa ne pensate?

Conversazione del 10.12.2008. Il tema vincitore.

G – Ci siamo, la serata più importante dell’anno. Sei agitato?
D – No.
G – Sembri agitato.
D – Non sono agitato, son solo, cioè… un po’ di malessere.
G – Perché?
D – Eh beh, per la stagione. Faccio fatica a respirare.
G – Come il Zian.
D – No, no, no. Non sono a quei livelli lì ancora.
G – Non “tremi mai prima di addormentarti”?
D – Beh, sì, ma de fredo.
G – Allora, insomma? Hai pensato a come sviluppare il tema che hai scelto?
F (Fabio “Fax” “Mauricio” Ridolfi, fabiorido@infinito.it) – Allora, insomma, Daniel?
D – Mah, sinceramente non ho pensato assolutamente niente. Volevo che fosse una cosa abbastanza spontanea.
G – Come mai sei così agitato?
D – Madonna, ancora. Non sono agitato. È che è da un po’ che non ci troviamo, quindi, insomma, devo ancora rimettere in sintonia certi ritmi.
G – Forza allora, il tema di questa sera è…
D – Il Zian, due punti, sta sempre come ieri. Cosa ne pensate? Oddio, allora, volevo fare una piccola premessa, come mi vien concesso ogni volta. Allora, quando io ho formulato questa domanda, dentro il questionario, che dopo è diventato un sondaggio…
F – Stai parlando a tante persone adesso.
D – Quando, dopo dire “il gian sta sempre come ieri”, ho messo una piccola domanda, “cosa ne pensate?”, io pensavo che voi potevate dire la vostra su questa questione, invece vi siete solo espressi nel concetto di scegliere quel discorso.
G – Te lo ripeto per l’ennesima volta, tu dovevi scegliere dei possibili temi da sviluppare. L’errore è stato caso mai metterci quella domanda.
D – Sì, ma è il fatto che dentro il blog io pensavo che comunque i temi che c’erano dentro quel piccolo sondaggio erano… cioè non erano solo dei temi… cioè io pensavo che la gente potesse interagire nell’articolare questo qua… o magari darle un suo… darle una sua opinione che dopo possiamo prendere e far diventare nostra o sviluppare quell’opinione in sé.
F – (risate) Ah, ok. Detta in poche parole.
D – (risate) Insomma, faccio fatica a respirare. Altrimenti lo direi più veloce.
G – A questo punto non possiamo fare a meno di presentare l’ospite di questa sera , che questa sera non veste i panni dello psicologo ma di semplice spettatore…
D – Dopo un fine settimana di paura e terrore a Molina…
G – Ecco a voi…
F – Grazie mille, sono molto contento di essere spettatore.
D – E sei?
F – E sono… Marco Stevanella. Da non confondersi con Marco Stevanella perché sono Stebbanella.
[…]
G – Insomma, Daniel, è andata così, ci siamo capiti male come sempre. Comunque tu adesso devi…
D – Devo svilupparlo io come ogni cosa. Eh… allora io avevo proposto questa cosa perché me sembrava una cosa simpatica, nel senso che è un personaggio che, nel bene e nel male, è una cara persona per noi, è in mezzo alle nostre cose, quindi in qualche maniera volevo renderlo partecipe, in una maniera anche indiretta. Un po’ facendo come fa lui, no? Che ha quel modo di fare schermaglie con gli altri, no? Cioè quando discute, lui che è molto… cioè lui quando discute è sempre che sta lì a battagliare ogni risposta, ogni domanda, cioè è tutto un via vai di… e allora volevo metterlo un po’ al centro dell’attenzione per vedere come…
G – Ha vinto purtroppo .
D – Eh, lo sapevo… cioè io… c’eran due tre temi su cui io puntavo. Sapevo che lui poteva essere o primo o secondo.
G – Dai forza, sviluppiamo ‘sto tema.
D – Allora, cosa vogliamo dire?
F – (risate) Dì qualcosa, dai.
G – (risate) Dai, Daniel, devi sviluppare il tema che hai scelto. Stiamo facendo una figura di merda. Quindi, il Zian sta sempre come ieri.
D – Ossia…
G – Ossia cosa ne pensate?
F – (risate)
D – Allora, il discorso è che…
F – (grassissime risate)
D – Eh, oh, estò tentando di…
G – Dillo con una metafora.
D – Eh, dillo con una metafora. Sto tentando di narrare una sensazione che ho da un po’ di tempo.
G – Una metafora molto suggestiva.
D – Va be’, lo so, mi dici “ dì una metafora”, de cosa vuoi che te parli? Cioè, non so, è difficile trovare una metafora sul Gian, tra l’altro.
G – Sì, va be’, buonanotte.
D – Va bon.
G – Non ne usciamo. (urlando) Sviluppiamo ‘sto tema o no?
D – Alllora, il tema è questo, il Zian…
F – Ossia…
G – Dai, intanto, perché “Zian”?
D – Perché… va be’, questa è una vecchia cosa che adesso rispolveriamo e ci allontaniamo ancora di più dal discorso.
G – Ma no, dai, in due parole.
D – No, è difficile. Allora, anni fa, quando eravamo sì già amici, ma no come oggi, insomma, anni fa, io mi ero inventato un po’ questa estoria che io ero questo fanatico del gruppo che venivo dalla bassa. Che dicevo sempre: “Eh, gò beccà la nebbia, la pioggia, eeeh…”, cioè, te ricordi?, tutte le malarie per arrivare lì e dire: “Ma ‘ndo elo che suona gli uacs?”. Allora, c’era questo personaggio che veniva dalla bassa e loro sono molto… cioè hanno questa sonorità tipo “Zian”, “Zinque”, tutto così…
G e F – (risate)
D – E allora è per quello. Volevo rendere il suo nome, cioè fuori dal contesto, cioè spiazzandolo un po’. Lui non parla dialetto, perché non lo sa parlare, e allora, cioè, per quello.
G – Bene, forza, avanti.
D – E poi, come sta il zian? Una domanda da un miliardo.
G – Sta sempre come ieri.
D – Lui dice che sta sempre come ieri. Perché stare sempre come ieri vuol dire che nella tua vita non c’è progresso, cioè sei sempre al punto di prima.
G – Ma dice davvero così?
F – Confermo.
D – Sì, lui dice sempre… cioè quando io incontro il Gian lo faccio sempre apposta, cioè gli chiedo: “Come stai?”. Siccome è probabile che io lo abbia visto neanche un giorno prima, cioè venti ore prima, lui mi dice “Beh, come ieri”. Va be’, ma se “come ieri” vuol dire che ieri ti ho chiesto e mi hai detto “come ieri”, cioè allora vuol dire che se va sempre più indietro. Cioè se va più indietro invece de andare avanti. Se è sempre come ieri… cioè un giorno di meno, un’esperienza di meno, qualcosa di meno… està sempre peggio! Escalation in giù.
G e F – (applauso)

10 commenti:

Marco ha detto...

Grazie per la citazione.

M.S.

Anonimo ha detto...

curacio sei proprio un povero stronzo...

la tia ha detto...

ecchepalle...
w el curacio!

Anonimo ha detto...

L'ultimo pensiero ha veramente una portata agghiacciante. Una delle cose più potenti che io abbia mai letto in vita mia. Sono serio e mi unisco all'applauso.

Andrea

P.S.
l'anonimo, che non ha capito la portata della frase del Cercavite, è un poveraccio.

Anonimo ha detto...

...poveri sciocchi, in realtà il vostro insulso blog non lo ho neppure letto, il mio tempo preferisco utilizzarlo in maniera migliore piuttosto che leggere i vostri deliri di viziati,ubriaconi e cannaioli...nel mio cuore sempre la speranza che voi siate altro e meglio rispetto a tutte le boiate che vi raccontate tra di voi...
comunque caro Jim, io domani ci sarò, e tu, povero pisciasotto?

Anonimo ha detto...

PER ANDREA
sono andato a rileggere l'ultima frase che tu definivi di grandissimo impatto e come sospettavo è una boiata pazzesca...quello che mi fa incazzare di voi è che realizzate cose assolutamente mediocri e banali e credete di avere prodotto capolavori...avete mai letto un libro serio che non sia il signore degli anelli o ascoltato musica classica invece di rimbambirvi con Cobain, Morrison o altre puttanate...la vita umana va spesa in maniera migliore che a criticare pensando di essere ribelli o anti conformisti, guardatevi neglio occhi, siete tutti uguali l'uno all'altro...pallide ombre di vaga parvenza umana! siete umanoidi!
il Magnifico

Anonimo ha detto...

Ragazzi, ho scoperto 'identità del magnifico anonimo! Ah ah.
Eccolo:
http://it.youtube.com/watch?v=ELol1dHjHEE

Anonimo ha detto...

ma alla fine il magnifico è venuto? e ti ha spinto? e tu l'hai riconoscito? e chi ha fatto clint eastwood?

Anonimo ha detto...

Non e' successo niente,come avevo previsto...(e dopo sarei io il pisciasotto...)
Comunque,spero che questo personaggio si sia reso conto che la sua e'una battaglia persa fin dalla partenza. E se ha il coraggio di dire che lui c'era all'altra sera,allora avremo capito quanto canaglia sia veramente.
Alla facciazza dei poveri stronzi.


the good,the bad and the ugly.

el curacio.

Anonimo ha detto...

Carissimo
come ti avevo detto ero pronto a pisciarti addosso quella sera, stavo salendo in macchina quando all'improvviso mi sono fermato, ho alzato gli occhi e ho visto una magnifica stellata,il vento, il silenzio, la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me, come si trova scritto sulla lapide di Kant; ho girato i tacchi e sono ritornato a casa, mi sono dissolto nell'aria...auguro a tutti un felice Natale e come dice il Nostro:BUONA VITA A TUTTI
il Magnifico