martedì 28 ottobre 2008

Conversazioni con Daniel Adami, il Cercavite. #6/1. Ribellioni.

"Abbiamo detto cose che voi umani non potreste neanche immaginare"
Dedicato al Doctor Conti, e alla sua battaglia per la salvaguardia della lingua italiana. Non avrai vita facile.

Conversazione del 22.10.2008.
Riflessioni dopo la cena con gli amici Ustioni e Frenco.
PARTE PRIMA. Farla franca, l’ultimo grande atto di ribellione.

G – Allora, innanzitutto vorrei che mi spiegassi perché l’altra sera ti sei incazzato così tanto per il discorso del taxi. Eravamo tutti pieni, avevamo deciso di tornare in taxi ancora prima di partire, non hai neanche pagato, che bisogno c’era di fare una scenata così?
D – Allora, la risposta penso che non sia così difficile. Il fatto principale penso che sia che praticamente fin dalla partenza e anche prima, quando avevamo organizzato la serata, avevamo deciso che questa serata doveva essere all’insegna di praticamente quasi tutti gli eccessi o degli sfizi che volevamo toglierci. Direi che la serata è andata in maniera ottimale, cioè veramente…
G – Scusa, direi di cogliere l’occasione anche per salutare…
D – … i nostri amici Ustioni. Eh, per primo Andrehino, che ogni volta che c’incontriamo sembra un bel duello di titanisti…
G – (risate)
D – Beh, lo stesso saluto va allungato sia per il Longo, che ha fatto un lavoro straordinario in tutto questo periodo di gestazione del disco, eccetera, e anche perché è una persona squisita.
G – Vacca boia, commovente.
D – Non possiamo neanche togliere la stessa quantità di ringraziamenti anche per il Doctor Conti per quel che rappresenta noi.
G – …
D – E beh, e anche Franco…
G – Ma volevo ben dire.
D – No, no, per carità di Dio, Franco è una persona che col tempo ho imparato ad avvalorarla molto di più, e comunque ci stiamo conoscendo, ecco.
G – All’inizio c’era un po’ di attrito tra voi due.
D – Ma no, era uno scambio di personalità forti, ma niente di più, cioè, non c’era niente di… cioè non esiste neanche un filo di cattiveria.
G – Quanto mi piacerebbe avere qualche filmato delle partite di calcetto.
D – Nei campi di calcio spesso ci faccian tutti sentire in una maniera più spinta del solito e quindi questo può riportare certe asperezze, ma niente di più, ecco. E Franco anche perché ha avuto un gesto bellissimo in questa serata che, almeno da parte mia, verrà ricordato a lungo. Comunque non deviamoci troppo, ecco, e a tutti e quattro tantissime cose belle.
E poi mi sono un po’ incazzato per il fatto che praticamente, essendo questa serata all’insegna delle goliardate, mi sembrava anche giusto e legittimo fare l’ultima e l’ennesima goliardata quella sera fottendocene di quello che poteva essere la sicurezza che ci dava il taxi, cioè, scampare ai controlli aveva cioè, non lo so… ci dava un potere che non avevamo, ecco. Era l’ennesimo eccesso che secondo me era bello da compiere.
G – Comunque l’altra sera non dicevi così, dicevi che ti dava fastidio il taxi per una questione di principio, perché non ti volevi adeguare al sistema, e puttanate varie.
D – Appunto, perché ci eravamo prefissati di farle tutte, e un ultimo rischio così era una cosa che rendeva la serata ancora più bella. Comunque è così, questo non rovina ciò che è stato prima, ecco, era l’ultimo rischio che si correva e secondo me riuscivamo a scampare anche questa cosa qua. E mi piaceva anche il fatto di partecipare come…
G – Quello che guidava.
D – Quello che guidava, sì.
G – Volevi fare l’eroe?
D ­– Non so se l’eroe… almeno cioè far capire che comunque sì, su tante cose mi piego, però non mi spezzo. È come lo spirito del Rock & Roll.

1 commento:

Anonimo ha detto...

se un giorno capiterà di venirvi a raccogliere con un cucchiaino per una "goliardata" del genere, verrò con un sorriso a milleduecentotrenta denti. sempre con affetto, ben'intesi.zukcli